Salento: vacanza in una terra in movimento lento
Una vacanza nel Salento non è solo solo mare, spiaggia e cibi genuini. Questa terra ed i suoi abitanti sono in grado di offrirti molto di più.
Sole che brucia alle nostre latitudini. Il caldo esige movimenti lenti e meditati. Saggezza di un popolo che nei secoli è stato frontiera occidentale dell'Impero d'Oriente con capitale a Bisanzio e poi frontiera orientale del dominio della Chiesa romana.
Il Salento ha accolto l'uomo della specie Crô-Magnon (30.000 anni fa) - Grotta delle Veneri a Parabita (provincia di Lecce). Dal Nord il Neandertal (130.000 anni fa) si spinge fino a Leuca (grotta del bambino e della porcinaia). Il Tacco d'Italia è stato luogo di transito ed insediamento al tempo delle prime migrazioni dell'umanità che dalla mezzaluna fertile (Mesopotamia, valle del Tigri e dell'Eufrate) si spinge alla conquista delle terre emerse.
Manufatti rinventuti nella Grotta Romanelli in Terra d'Otranto datati tra 90.000 e 70.000 anni fa. Ed ancora, la meraviglia delle pitture della Grotta dei Cervi a Porto Badisco, la Cappella Sistina del Neolitico.
Dopo l'età del Bronzo compaiono i Messapi (probabilmente dal greco mesos ap - letteralmente in mezzo all'acqua, cioè il popolo fra i due mari). Di questa popolazione si sa ben poco: a tutt'oggi la scrittura è stata decifrata solo in parte. Poi i romani e dopo ancora, la rinascita della regione, grazie all'arrivo dei monaci basiliani che qui portano nuova linfa fra le popolazioni allo sbando dopo la caduta dell'impero. In quel periodo il Salento (chiamato Terra d'Otranto) è confine occidentale dell'impero di Bisanzio. Si diffonde nella zona il rito greco (ancora oggi praticato nel capoluogo salentino - Chiesa Greca).
Nel 1600, sotto la dominazione Borbonica, il Salento si veste di Barocco. Immagina il suono degli scalpellini che davano forma alla pietra leccese: nelle loro mani "è un pulsare incessante che trasforma la solidità della pietra nella mobilità dell'acqua" (M. Praz).
Ed oggi, uno stile di vita ancora a misura d'uomo. Salento… lento ma inesorabile nel conquistarti, in paesini baciati dal sole.
Il Tempo è padrone del Salento ed i salentini gli rendono il giusto tributo, con uno stile di vita in slow motion. Il Tempo non va eusaurito con un ritmo frenetico, prima o poi ne pagheremo il conto. Il Tempo della noia è sacro: le ore trascorrono interminabili. Quindi l'unico modo per dilatare il Tempo è di spenderlo in occupazioni semplici all'insegna della lentezza.
Tempo lento salentino, dove basta un raggio di sole invernale per condurre gli abitanti di questa regione in un ristorantino sul mare ad assaporare una deliziosa frittura di pesce. Una pausa rubata alla frenesia del lavoro, perché il piacere esige il suo tempo e lo spirito si rinnova in piccoli gesti. Il mare ritma il tempo del pasto, gli fa eco il vino versato nel bicchiere, lo strepitio dell'olio che accoglie il pescato…